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Con atto notarile del 29 gennaio, il Comune di Ragusa ha acquistato, grazie a un fondo regionale di un milione e mezzo di euro, la storica dimora di via Dandolo a Marina di Ragusa, conosciuta da molti come Villa Ottaviano.

L’edificio risale alla fine dell’Ottocento e fu realizzato dal Marchese Schininà (1850–1922), senatore del Regno d’Italia e sindaco di Ragusa Superiore, quando Ragusa e Ibla erano ancora due comuni distinti¹.

Oggi l’amministrazione comunale sembra intenzionata a destinare l’immobile a semplice sede di uffici comunali. Una scelta che, a nostro avviso, sarebbe una follia: gli uffici possono trovare posto in spazi moderni, funzionali, magari con parcheggi adeguati. Ma una casa storica non può diventare un ufficio burocratico.

Un’occasione irripetibile per Marina

Marina di Ragusa non è più una semplice frazione, ma un paese in continua espansione. Eppure soffre di un problema grave: non esistono spazi socio-culturali al chiuso.
Non c’è un luogo per giovani e anziani, non c’è un presidio di cultura, non c’è un museo che racconti la memoria di Mazzarelli, l’antico nome del borgo.

Casa Schininà rappresenta l’occasione per colmare questo vuoto. Può diventare:
• un centro socio-culturale per giovani e anziani;
• un museo permanente dedicato alla storia di Mazzarelli, dei pescatori e delle famiglie del borgo;
• una sala espositiva per artisti e mostre temporanee;
• una biblioteca con sala lettura;
• un bookshop e uno spazio per incontri, eventi e festival.

E non solo: la casa stessa, con i suoi ambienti storici, potrebbe essere valorizzata come luogo di visita, diventando un tassello prezioso nei percorsi culturali e turistici del territorio. Un patrimonio identitario da vivere e non da ridurre a semplice contenitore di scrivanie.

Guardare avanti, valorizzando il passato

In molte città italiane lungimiranti, amministrazioni e comunità hanno saputo trasformare ville e case storiche in poli culturali vivi, autentici, capaci di attrarre turismo e rafforzare l’identità locale.
Perché turismo non è solo mare e ristorazione: turismo è anche cultura, memoria, esperienze che restano.

L’appello del Comitato Pro Mazzarelli

Il nostro appello all’amministrazione è chiaro: non riduciamo Casa Schininà a una sede di uffici. Trasformiamola in un luogo autentico di aggregazione, cultura e memoria. Per la prima volta nella sua storia, Marina di Ragusa potrebbe avere un punto di riferimento stabile, un vero cuore culturale e sociale dove la comunità possa ritrovarsi, raccontarsi e costruire futuro.

La dichiarazione del promotore del Comitato

«Se davvero vogliamo parlare di futuro per Marina di Ragusa, non possiamo limitarci a riempire la frazione di uffici o nuove costruzioni», dichiara Antonio Carnemolla, promotore Comitato Pro Mazzarelli,  «Casa Schininà deve diventare un polo culturale, un luogo vivo, capace di far dialogare memoria, creatività e turismo. Solo così Marina potrà crescere in modo equilibrato, con radici salde e uno sguardo aperto al domani».

Comitato Pro Mazzarelli

¹ Fonte: Giuseppe Guerrieri, Marina di Ragusa – Storia di una perla del litorale ibleo